Statuto







ART. I




IDEOLOGIA
Il Movimento denominato RES PVBLICA -Laboratorio Politico Sociale Culturale- si ispira ai più alti valori della Repubblica Romana nonché dalla sua Civiltà e Cultura e si prefigge quale scopo primario la riscoperta della Tradizione e della spiritualità delle antiche genti italiche per risvegliare l’assopito spirito Nazionale.
Politicamente si dissocia da ogni vecchia ideologia, soprattutto in quelle sfociate nei regimi del XX secolo, e prima di tutto ripudia ogni rapporto con le correnti di Destra e di Sinistra ponendosi in un centro opposto e alternativo.
Promuove invece il progetto politico della Repubblica Romana interpretandolo quando necessario per le moderne esigenze, ovvero uguaglianza sociale, diritto alla proprietà per ciascun cittadino, partecipazione attiva del Popolo nella vita dello Stato.
In termini moderni si tratta di un Movimento Socialista e la lotta sociale e l’opposizione all’attuale caduco Sistema borghese sono tra i cardini che animano il suo spirito. A un mondo globalizzato senza identità, a un industrializzazione selvaggia e a un Capitalismo spietato si oppone con l’equilibrio e la giustizia sociale, con il nazionalismo che riconosce orgogliosamente se stesso e rispetta le altre culture in quanto tali e con un economia alternativa nella tutela dell’ambiente e dei piccoli professionisti.

ART. II
RES SACRÆ
Il Movimento non fa discriminazioni religiose, ma facendo riferimento alla Tradizione dei Patres e al Mos Maiorum ne adotta anche la spiritualità e l’etica che non possono essere distinte dall’antica Religio. Quindi anche se non esiste una “religione ufficiale” all’interno del Movimento si promuove  la diffusione dei valori sacri agli Avi e della loro religiosità affinché si possa riaccendere nuovamente la fiamma della Tradizione e della Patria, l’unica da potersi ritenere di Stato e quindi patrimonio nazionale.
Tuttavia non si fa alcuna opera di proselitismo e si rispetta il sentire intimo di ognuno, e il Movimento è aperto a tutti colori che si identificano nella cultura Romano-italica, nella Patria e nei valori sociali della Repubblica e che siano pronti a sacrificarsi e a lottare per essi con fermezza e dedizione.

ART. III
SODALI
Chi aderisce a RES PVBLICA ripudia ogni vecchia concezione politica, odio storico e colore e si conforma pienamente nei  valori eterni della Repubblica. È per questo che si preferisce evitare termini quali Camerata o Compagno per adottare invece Sodale, parola che in antichità stava a designare l’amico più vicino quanto il commilitone.
Come aderire a RES PVBLICA? Prima di tutto bisogna essere consapevoli che i futuri Sodali aderiscono prima a un Idea che a un Movimento, ed è con questa motivazione che bisogna cominciare questo cammino, abbracciando a pieno i valori della Tradizione Romano-italica e della Repubblica Romana, con la lealtà, l’onore e la disciplina che distinsero i cittadino-soldati dell’Urbe che si identificavano totalmente nello Stato e nella Cosa Pubblica che ponevano al di sopra di ogni capriccio e interesse individuale.


ART. IV
POLITICA SOCIALE
L’obiettivo principale del Movimento è la divulgazione tramite ogni mezzo dei valori Tradizionali della Cultura Romano-italica. Non si tratta di un Partito politico e quindi le questioni e soprattutto le promesse che riguardano questi sono estranei a RES PVBLICA.
Tuttavia possono essere abbracciate quelle lotte sociali e politiche (senza distinzione tra Destra e Sinistra, concetto questo avulso dal Movimento) che mirano al miglioramento delle condizioni di vita, lavoro o quant’altro, sempre nel rispetto dello spirito sociale e comunitario che animò la Repubblica Romana in cui lotte sociali e battaglie per affermare i diritti basilari di ogni cittadino -dalla terra al lavoro a una migliore condizione sociale-  caratterizzarono tutta la sua storia.
Principalmente RES PVBLICA combatte l’attuale gruppo dirigente che tiene nel sacco questo Paese in ogni settore, una cerchia di pochi uomini, una casta rigidamente chiusa composta dalle persone più influenti e ricche della società che hanno abbandonato a sé stesso il Proletariato e il resto dei cittadini meno agiati sempre più numerosi e affamati, proseguendo a sfruttare come sanguisughe una classe media composta da lavoratori, professionisti e piccoli commercianti ormai sulla via dell’estinzione. Questo lento processo porterà a una netta divisione della società tra lusso esasperato e miseria nera, effetti che già oggi sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto per chi cerca di sopravvivere ogni giorno, dall’operaio al commerciante.
Questa è una situazione che va assolutamente cambiata prima che possa portare a effetti disastrosi per l’esistenza stessa della Società. Bisogna cancellare le caste chiuse, l’oligarchia dirigenziale, aprendo e aiutando gli altri strati della società, permettendo così a chi fa parte della classe media di elevarsi ed accedere ai ruoli di dirigenza di questo Stato senza che sia più necessaria la ricchezza estrema di oggi e al Proletariato di migliorare la propria condizione economica e sociale guadagnando una posizione più agiata, in una rinnovazione continua e sempre viva all’insegna dell’homus novus che grazie al suo talento può migliorare se stesso e il suo ruolo nella società.


ART. V
ORGANIZZAZIONE
Al vertice del Movimento sta il Senato, l’assemblea che racchiude gli uomini più colti e morali scelti tra i Sodali, nonché per maturità ed esperienza nel campo della Tradizione. La loro centralità e autorità è indiscussa e hanno il compito di guidare il Movimento attraverso le scelte più appropriate. Tra loro verrà nominato un Presidente che avrà la funzione di rappresentante e di portavoce.
Ad amministrare il Movimento sono due Segretari che reggeranno collegialmente la loro carica, e vengono eletti periodicamente assieme agli altri Funzionari dai Delegati territoriali durante il Congresso Nazionale.
Anche se il potere centralizzato è inviolabile e indiscusso alle varie amministrazioni locali spetta un ampia elasticità che gli permetterà di adattarsi meglio alle singole realtà e di consentire ai vari Delegati di distinguersi per il loro talento e la loro capacità nel prendere decisioni importanti sempre per il bene della Cosa Pubblica.

ART. VI
CARICHE AMMINISTRATIVE
Al vertice del Movimento sta un Comitato Centrale, il Senato, con incarichi decisionali sulle linee guida da adottare nella tutela della Tradizione e dei fondamenti del Movimento stesso, nonché di consigliare i Segretari nelle decisioni più gravose. Inoltre spetta a loro la custodia e l’eventuale modifica dello Statuto e di altre norme.
Il Presidente del Movimento è nominato a maggioranza assoluta tra più esimi Senatori e ha la funzione di convocare e scogliere le sedute, decidere l’ordine del giorno, di rappresentante e di portavoce.

Due Segretari allo stesso livello che reggono collegialmente la carica sono nello specifico un Segretario Politico e un Segretario Amministrativo, ai quali spetta la direzione e l’amministrazione del Movimento per le questioni interne ed esterne di politica.

Le altre cariche amministrative sono i Dipartimenti Sociale & Economia, Sanità, Propaganda, Erario, Attività Culturali, Attività Sportive, Tesseramenti, Disciplinare, Ambientale, Giovanile, Estero, Relazioni Esterne.

I Dipartimenti locali si divino gerarchicamente l’amministrazione dei Comuni, delle Province e delle Regioni che a loro volta fanno a capo ai Coordinamenti geografici Nord, Centro, Sud. Coordinamenti a parte sono Sicilia e Sardegna con le loro isole limitrofe.

Tutte le cariche, eccetto i delegati territoriali, prevedono un sistema collegiale di responsabilità

ART. VII
Uffici straordinari
Si tratta di quelle cariche o collegi che sono estranei ai comuni uffici e si occupano di mansioni particolari, ovvero:
Collegio dei Probiviri
Nominati per maggioranza dai Sodali sono uomini scelti per la loro indiscussa onestà e moralità e che non ricoprono altre cariche. Hanno la funzione di controllare e moderare tutti gli organi del Movimento e di risolvere eventuali controversie e dispute interne. Per di più hanno la facoltà di disciplinare anche i Funzionari superiori, Presidente compreso, qualora le loro azioni vadano contro la moralità, la Tradizione e il benessere della Cosa Pubblica.

Dipartimenti Extraterritoriali
I Sodali che vivono per lungo periodo o permanentemente in un paese extranazionale fanno ugualmente parte a pari livello degli altri Sodali viventi in Italia e rispondono al proprio Dipartimento Territoriale di appartenenza che si autogestirà e sarà sotto la supervisione del Dipartimento Estero. Chi vive isolato senza possibilità di avere contatti con altri Sodali sarà registrato automaticamente e direttamente nel Dipartimento Estero.

Responsabile Straordinario
Lo Statuto prevede la nomina temporale di un Responsabile Straordinario che guidi il Movimento nei periodi di crisi eccezionale o in altre situazioni particolarmente delicate (come ci si può trovare durante un difficile inizio). La sua posizione riassume i poteri amministrativi e politici dei Segretari e degli altri Funzionari e la durata della carica e la sua rievoca è stabilita dal Senato.

ART. VIII
GIOVANI E STUDENTI
Chi è minorenne e vorrebbe entrare in RES PVBLICA è libero di farlo senza alcuna complicazione. La sua posizione logicamente è secondaria rispetto gli altri Sodali maggiorenni per ovvi motivi, e la giovane età, la poca esperienza e soprattutto lo stato di minore lo esentano da alcuni doveri, come ad esempio le votazioni nazionali.
I giovani e gli studenti minorenni sono organizzati dal Dipartimento Giovanile e possono liberamente costituirsi in circoli e gruppi che gestiranno in autonomia, sempre ovviamente nel rispetto dei valori comuni e delle linee guida del Movimento.
L’iscrizione di cittadini minorenni ha un costo minore a differenza degli altri tesserati adulti.

ART. IX
VOTAZIONI
Nomine delle cariche superiori: per quanto riguarda la nomina della Dirigenza (Senatori, Segretari Nazionali, Probiviri) hanno diritto di voto tutti coloro che ricoprono una carica amministrativa, e il voto si esprime in modo diretto tramite la preferenza individuale del singolo votante.

Votazione tramite Comizi Tributi: quando per diverse necessità, soprattutto riguardanti l’interesse comune, sono chiamati al voto tutti i membri del Movimento (quindi anche i semplici Sodali) il voto si esprime nel Dipartimento Territoriale di appartenenza (Tribù), a prescindere da quale carica si ricopre all’interno del Movimento, nel seguente modo: l’assemblea dopo una votazione interna tra i Sodali stabilisce quale risultato sia stato approvato dalla maggioranza, l’esito costituisce un unico voto della Tribù che andrà sommato ai voti delle altre Tribù i quali decreteranno il risultato finale della votazione a livello nazionale.

ART. X
TESSERAMENTO
Chi è interessato a divenire un Sodale, quindi un militante a tutti gli effetti di RES PVBLICA, può richiedere il modulo di iscrizione al proprio Dipartimento locale il quale invierà le informazioni al Dipartimento Tesseramenti che si incaricherà della procedura di ammissione.
Altrimenti avviare la procedura via e-mail scaricando il Modulo dal sito.

ART. XI
SANZIONI DISCIPLINARI
Anche se i vari Dipartimenti e Delegati possiedono una larga elasticità amministrativa il Movimento rimane rigidamente gerarchizzato e centralizzato. Chi commette un errore nella sua area lo commette a discapito di tutto il Movimento e a tutto il medesimo dovrà rispondere. Incaricato di ciò è il Dipartimento Disciplinare che deciderà quale sanzione adottare, dall’allontanamento momentaneo da ogni attività fino ad arrivare all’espulsione permanente.
Tuttavia per gli errori minori soprattutto se riguardano la disciplina all’interno di una Sezione o Dipartimento se ne può occupare il Funzionario locale.
Per le questioni più gravi che toccano i dirigenti o per certe questioni morali può intervenire il Senato.

ART. XII
SIMBOLOGIA
I simboli che adotta RES PVBLICA sono quelli della Tradizione Romana e Italica, tra i quali l’aquila incarnazione dell’autorità magica di Iuppiter, gli strali sacri a Marte, l’alloro simbolo di gloria e il fascio etrusco. Inoltre la sigla S.P.Q.R. che somma lo spirito della Repubblica e della divisione del potere, ovvero Senato e Popolo Sovrano.
Questi simboli possono essere usati su stendardi rossi, colore sacro agli Dei e storicamente legato alla tradizione militare dell’Urbe.